Abstract
Nobilitato nella storia, riconosciuto nella Bibbia, il vino ha tramandato una immagine positiva di sé stesso, quale amplificatore delle situazioni e delle sensazioni, qualificandosi come un'intensa esperienza del vivere. Nel corso dei secoli, il vino ha saputo tramutarsi e raccontarsi, avviando una silenziosa tensione verso l'innovazione che lo ha portato ad essere protagonista fino ai nostri giorni. Il vino è ora chiamato a rispondere ad una nuova sfida, uno sviluppo che abbini salubrità, sostenibilità e qualità all'interno di ogni bottiglia. Questa nuova ed ulteriore complessità è la sfida del biologico. In un contesto rilevatosi così effervescente, ci si è chiesti se le imprese vitivinicole delle Marche, regione dalle molteplici potenzialità inespresse, stiano subendo o conducendo questa trasformazione, se siano consapevoli delle opportunità e delle criticità che il biologico pone ad esse, con l'attenzione rivolta alle questioni produttive e di marketing. In questo contributo si è cercato di rispondere a tali interrogativi mediante l'analisi dei regolamenti europei in materia, e attraverso lo studio della letteratura prevalente e dei dati statistici significativi provenienti da fonti ufficiali. Infine, attraverso una ricerca esplorativa di tipo qualitativo si è indagato come delle importanti e rappresentative imprese vitivinicole marchigiane stiano affrontando "la sfida del bio". Per quanto una ricerca così progettata possa presentare alcuni limiti nel delineare il fenomeno oggetto di interesse, sicuramente i risultati ottenuti possono essere importanti indicatori chiave dei processi evolutivi in corso e suggestivi spunti per ulteriori e approfondite indagini. Non si può più nascondere come il biologico sia divenuto un settore sempre più trainante e dinamico per l'economia italiana e, come si vedrà, una notevole opportunità per il comparto enologico marchigiano.